Buongiorno Carlotta, sappiamo bene bene che sei un'amante del fashion e della bellezza ma raccontanci quando e
Come hai capito di voler essere una fashion & beauty Architect?
Ho, da sempre, respirato architettura, moda e design, senza distinzione di genere, trovando un collegamento tra tutte le arti, visive o invisibili. Un percorso in continua evoluzione, una linea mai retta che si ramifica continuamente, affondando radici tra nuovi progetti e sfide.
Sperimentare sempre, approfondire in una costante ricerca, dove fermarsi non è concesso. In ogni ambito nulla è abbandonato al caso e nulla è divisibile. Così, trasformare un ambiente in "casa", dall'anima esclusiva, è come cucire un vestito tailor-made per chi dovrà abitarla, dove il gusto personale, tradotto e guidato, dovrà restituire funzionalità degli spazi e attenzione ai dettagli.
Ogni mio giorno...è un vivere eclettico!
Come e a che età hai incontrato il tuo primo profumo
Amavo annusare tutto. Dai libri ai giocattoli, dai quaderni agli armadi.
Il profumo "composto", dal ricordo più nitido, è la colonia Adam "Old English Lavander" con cui
mio nonno cospargeva, ogni mattina, il fazzoletto di lino, mi prendeva in braccio e io glielo sfilavo dal taschino.
Rappresenta ancora oggi, per me, la scia della protezione, degli abbracci e dell'amore incondizionato. Il sillage del suo animo elegante.
Qual’è il tuo profumo preferito (inteso come odore)
Amo la tuberosa. Nella sua parte lattea, cremosa e indolica. Più corolla e meno gambo...anche se spesso mi lascio ammaliare da sue interpretazioni "verdi".
Descrivi la tua opera d’arte preferita associandola ad profumo
Tra le tante opere amate, scelgo Villa Planchart realizzata a Caracas dal geniale architetto e designer Gio Ponti. Progettata e pensata in toto, in ogni micro e macro elemento; dalle maniglie delle porte ai complimenti d'arredo.
Ne immagino le geometriche poltrone Mariposa per Cassina, annebbiarsi tra l'odore delle foglie brucianti di un sigaro acceso: una vaniglia torbida che urla, appannata dal fondo di whisky torbato, abbandonato sul fondo di un bicchiere. L'aria leggermente affumicata ricorda il legno di betulla, o chissà...tra giochi di prospettive e dialoghi distorti, dove l'ambiente è uno specchio mutevole, assoggettato ad odori, pensieri e alla vita stessa, ogni definizione è unica.
Progetti futuri?
Tanti! Insieme a diversificate idee da sviluppare, altre da continuare a far crescere. Tra scrivere, annusare, vestire, rivestire, costruire e arredare...il futuro è già oggi!
Grazie Carlotta di aver condiviso con noi un piccolo angolo della tua vita e benvenuta nel club delle Sweet Woman.
Grazie, cara Eri, per avermi dedicato una parte nel tuo meraviglioso spazio!
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