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Mon petit cheri

Sweet Woman Anna Rita


In queste settimane abbiamo conosciute molte donne, ognuna a modo suo speciale, e tra loro non poteva non esserci anche un'attrice! Benvenuta Anna Rita allora raccontaci

Cosa ti ha portato a scegliere la via della recitazione?


In realtà non sono un'attrice professionista, svolgo un' attività tecnico-scientifica, anche se nel mio percorso ho cercato di perfezionare una partenza molto amatoriale. Ma rimane un hobby, impegnativo certo, ma senza le fatiche, l'impegno lo studio continuo che comporta farlo di professione.

Si può avere del talento, ma senza disciplina, studio e coraggio rimane un momento destinato a non ripetersi. Questo ho imparato da chi ha scelto questa professione e che ammiro ogni giorno di più. Sul palcoscenico sono arrivata tardi, a 38 anni dopo un paio di corsi, ma fin da giovane sono stata incuriosita dai vari aspetti della vita degli altri e in miei viaggi fantastici cercavo di interpretarla, studiando il comportamento dei vari individui e riportandolo alla mia esperienza o quella raccontata da altri. Osservare gli altri mi ha sempre affascinato e il palco ora mi fornisce l'opportunità di far osservare al pubblico alcuni aspetti della vita.


Quando il primo profumo si è fatto largo nell tua vita?

Un profumo di violetta, intenso, credo sui 7 anni, dono di mia nonna. Non credo fosse di una gran marca, ma il profumo intenso e quel buffo fiorellino di plastica viola avvolto intorno al collo del flaconcino, sono scolpiti nella mia mente come fosse ieri. In quel momento capii che appartenevo al mondo femminile più delle miriadi di borsettine che mi ostinavo a volere e che sistematicamente perdevo ad ogni uscita. A quel punto mi bastavano 2 gocce di profumo per sentirmi a posto , senza voler citare la mitica Attrice.


Se poi come profumo intendi "odore" in genere amo i profumi talcati, ma l'ambra è ciò che mi definisce meglio e che amo usare, specie nei mesi invernali. Mi rassicura sempre.




Qual è la tua opera d'arte preferita?


Lo stagno delle ninfee di Monet, un quadro che si trova in una delle ultime sale della National Gallery di Londra: ricordo che stava chiudendo, mi era attardata e il guardiano mi concesse di stare più tempo davanti a quella ondata di emozioni che avvolgeva me al dipinto.Ricordo il suo volto pieno di comprensione e sorridente per quel mio momento di estasi: anno 1999. Muschio bianco, Patchouli e Gardenia.


Quali sono i tuoi progetti futuri?


La mia storia personale recente, fatalmente, va di pari passo con il momento storico che stiamo vivendo. Un passaggio epocale dove è richiesta una progettazione che, se ben effettuata, ci porterà ad vivere un futuro migliore di quanto non era previsto prima della pandemia.

Questi mesi saranno cruciali, nel mio piccolo, per compiere scelte e azioni congrue con la mia intenzione di vivere in sintonia con il creato e gli altri essere umani, nel rispetto di me stessa, delle mie idee e creatività.


Grazie Anna Rita e Benvenuta anche a te nel Club delle Sweet Woman!

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