La cartina al tornasole dell’età anagrafica non è più il viso. Sono aree su cui è difficile, se non impossibile intervenire con chirurgia o medicina estetica. È il caso di mani, collo e décolleté. Buone notizie: si chiama Geneo + l’apparecchio in grado di restituire turgore ed elasticità anche ai punti “intrattabili”. Merito di una tecnologia, battezzata OxyGeneo, che mima i benefici effetti, sulla pelle, dell’ossigenazione termale.
Tre le fasi del trattamento in istituto.
1) La prima prevede un’accurata esfoliazione dello strato cutaneo superficiale. L’operatrice distribuisce un gel a base acquosa sulla parte da trattare e vi passa l’apposito manipolo dopo avervi precedentemente posizionato una capsula monodose brevettata (chiamata Capsugen) composta da bicarbonato di sodio e acido citrico. A contatto con il gel, Capsugen genera microbollicine di CO2, in grado di asportare residui di make up, impurità e cellule morte.
2) La fase successiva consiste nella veicolazione di principi attivi agli strati tissutali più profondi, sempre attraverso l’irradiazione di ossigeno. Anche in questo caso, gli eccipienti si trovano all’interno di una capsula monodose, come la precedente posizionata sulla sommità del manipolo. A fior di pelle, la sensazione percepita è un lieve pizzicorio. In profondità, invece, avviene una reazione chimica, detta Bohr Effects, che permette ai vasi sanguigni di dilatarsi, riattiva il microcircolo sanguigno e il metabolismo cellulare.
3) Da ultima, Geneo + attiva una fase di “semplice” ossigenazione dei tessuti.
Due i protocolli tra cui scegliere: il primo NeoRevive, è adatto alle pelli che desiderano ritrovare tonicità; il secondo, Neo-Bright, oltre a tonificare, riduce la presenza di macchie ambrate.
Alla tecnologia OxyGeneo, inoltre, Geneo+ è in grado di abbinare un'altra tecnologia in grado di amplificare gli effetti del trattamento scelto. Grazie Tripollar, che sfrutta la radiofrequenza tripolare l'effetto del trattamento sarà davvero novetole sin dalle prime applicazioni.
Geneo+ agisce in tempi brevi, in modo indolore e non invasivo. La seduta standard ha una durata di 20 minuti e non lascia segni evidenti, se non un leggero arrossamento destinato ad attenuarsi nell’arco di pochi minuti. In media, si consiglia un ciclo da 6 sedute, ma le tempistiche possono essere gestite, dall’operatrice, in base alle singole esigenze. Le prime 4 sedute possono avere cadenza settimanale, le successive 2 avvenire a distanza di 15 o 20 giorni, per un effetto a lungo termine.
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